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Business Angel italiani

I Business Angel (BA) in Italia, hanno toccato il record di circa 935 milioni di euro investiti nel 2021, contro i 402 milioni del 2020. Addirittura meglio dei colleghi francesi che lavorano su un mercato 6 volte più grande. I BA italiani sono considerati ormai attori consolidati del panorama economico e le loro risorse sono fondamentali per lo sviluppo delle nostre startup. Negli ultimi due anni infatti i nostri Business Angel hanno partecipato ad operazioni di investimento che hanno visto importi raddoppiati rispetto alle cifre del 2020. Le startup rimangono ovviamente i target preferiti dagli investitori, per questo motivo, se anche tu possiedi una startup e sei alla ricerca di nuovi fondi, continua a leggere e scopri come funziona il mondo dei BA.

Gli investimenti in autonomia

Gli Angel italiani si fanno riconoscere anche quando investono in autonomia. Le risorse investite nelle startup italiane sono quasi raddoppiate con importi pari a 91 milioni di euro, rispetto ai 51 milioni del 2020. Le statistiche mostrano che anche l’investimento medio dei BA per ogni operazione in autonomia è quasi raddoppiato. Questi numeri danno la conferma, che rispetto ad altri mercati europei, le attività italiane si posizionano in alto nella classifica dei Business Angel. Per tornare sulla Francia, nel 2021 sono state registrate attività in autonomia pari a circa 70 milioni di euro, ben 21 milioni di euro in meno rispetto all’Italia.

Il supporto delle donne Business Angels, per le donne

Dopo alcuni anni di percentuali sostanzialmente ferme, riprende a muoversi,  il numero relativo al dato sulle business angel donne. Viene registrata infatti nel 2021 una percentuale del 14%, in aumento rispetto all’11% del 2020. Da tenere in considerazione anche il fatto che sempre di più sono le Donne Angle ad aiutare e sostenere le imprese al femminile. Piu di un terzo delle BA donne hanno realizzato almeno un investimento in aziende fondate e gestiste da donne, quella che oggi chiamano “sorellanza”. I profili più ricercati dalla business angel donna, vedono come protagoniste donne imprenditrici, con un età media attorno ai 60 anni, e la maggiorparte delle quali in possesso di una laurea magistrale e generalmente con un passato da libero professionista. Per quanto riguarda i profili degli uomini che gestiscono le startup e piccole imprese italiane, si tratta in media di un uomo sopra i 50 anni, con un livello di istruzione alto o molto alto.

Di che cifre stiamo parlando

I trend più recenti, simili a quelli degli anni passati, hanno in comune una caratteristica strutturale del “business model” tipicamente adottato dagli angel. I BA tendono ad unirsi in cordate per aumentare il supporto finanziario complessivo, ridurre i costi individuali di transazione e ridurre il rischio unitario in caso di insuccesso dell’operazione. Ad oggi, la maggiorparte degli interventi di investimento hanno importi superiori ai 500mila euro, 20% in più rispetto al passato, con il 15% degli investimenti che supera i 2 milioni di euro. Più della metà dei BA dichiarano di voler mantenere costanti le proprie quote di investimento nei prossimi anni. Per quanto riguarda il disinvestimento, i numeri mostrano tendenze molto basse, quasi nulle. In italia sono il 6 % dei BA dichiara di aver effettuato un disinvestimento negli ultimi due anni, solitamente verificatosi 5 anni dopo l’investimento iniziale

I settori privilegiati dagli Business Angels italiani

Il settore di maggiore interesse per i business angel si conferma essere quello dell’ICT su cui si focalizzano il 36% degli investimenti effettuati (valore pressoché invariato rispetto al 30% del 2020 e 35% del 2019). Per ICT si intende le startup che operano nel settore dei servizi tecnologici rivolti alle imprese, un cambio di tendenza rispetto agli anni precedenti in cui la maggior parte degli investimenti nel settore riguardava servizi rivolti ai privati. A seguire troviamo una certa preferenza nel settore alimentare, con una forte componente Foodtech, e subito dopo il settore dei servizi sanitari. Per la prima volta nel 2021 i dati riportano un certo peso dell’importanza, nelle decisioni di investimento, dei fattori ESG e del impact investing. Sempre più BA italiani ha iniziato ad applicare criteri ESG e/o di impact investing nel valutare i possibili investimenti nelle startup. Addirittura, alcuni Angels italiani, dichiarano che questi criteri sono diventati cruciali nel loro processo di decisione e selezione di startup sulle quali investire.

Non finisce qui: il Crowdfunding continua ad espandersi con 32,5 milioni investiti

I numeri parlano da soli. Fino a pochi anni fa si registravano in Italia, operazioni dei BA attraverso il crowdfunding con un importo pari a 1,3 milioni di euro, distribuiti su un totale di 27 operazioni. Ad oggi, il settore è alle stelle e, ce lo dicono i numeri: 26,5 milioni di euro investiti per un totale di 101 operazioni effettuate. Vari studi illustrano il numero e l’ammontare degli investimenti che i soli Angel hanno effettuato attraverso piattaforme di crowdfunding. Da questo punto di vista, gli ultimi due anni sono i protagonisti dell’espansione del canale di crowdfunding come mezzo di finanziamento per le startup. L’ultimo record riporta 32,5 milioni di investimenti su 124 operazioni.

Come avrei capito da questo articolo, le possibilità di ottenere finanziamenti per la tua startup o giovane impresa sono tante, e sempre in crescita. Allora non aspettare altro, affidati a noi, da Financial Researches troveremo il supporto finanziario più adatto a te e alla tua azienda. Compila il form qui sotto, per essere ricontattato direttamente da uno dei nostri professionisti.


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