I nostri business plan sono diversi. Perché prima di scriverli abbiamo passato anni dall’altra parte della “barricata” a valutarli per conto di investitori e banche d’affari. Quindi sappiamo cosa, come e dove scrivere.
I contenuti di un business plan professionale:
A secondo della destinazione d’uso, un business plan può contenere
- Descrizione del progetto, sei soci e dei prodotti/servizi offerti
- Piano di marketing;
- Gestione contabile (break-even point)
- Risk Management;
- Area strategica;
- Finanza aziendale;
- Valutazione aziendale;
Ricerche di mercato:
Vengono condotte per testare un determinato prodotto/servizio sul mercato. Sono previsioni, ovviamente ma seguono sempre delle logiche economico-statistiche ben definite. Analizziamo i dati forniti da centri di ricerca governativi o privati, stimiamo le serie storiche e le proiettiamo nel futuro utilizzando rigorosi criteri matematico-statistici. Insomma, sappiamo di quel che parliamo e non mettiamo numeri a caso.
Marketing:
Scriviamo il piano di marketing (prodotto, prezzo, distribuzione e pubblicità) insieme al cliente. Lo consigliamo ed adattiamo la strategia più adatta alle sue esigenze. Analizziamo i target e i principali competitor
Gestione contabile:
Analizziamo il costo unitario, il break-even point ed il margine di contribuzione. Consigliamo al cliente cosa, quanto e dove produrre. Dati alla mano.
Risk Management:
Usiamo la matrice dei rischi per individuare tutte le possibili minacce che possono gravare sull’attività. Quando il rischio è moderato/elevato consigliamo la strategia per mitigarlo. Non consegniamo mai un business plan se tutti i potenziali rischi non sono stati portati a livelli accettabili.
Area strategica:
Cosa vendi? A chi? In che modo? Perché?
Sembrano domande banali ma sono alla base del lancio di una nuova impresa o di un nuovo prodotto. Le risposte devono essere chiare e convincenti, altrimenti è meglio lasciar stare
E poi ancora utilizziamo l’analisi SWOT e l’analisi delle forze esterne del Prof. M. Porter
Area finanziaria:
Ogni nostro business plan proietta l’attività avanti di 5 anni e per ogni anno scriviamo:
- Conto economico;
- Stato patrimoniale;
- Flussi di cassa (variazioni nette e cassa a fine anno);
Valutazione:
- Valutazioni aziendale (quanto vale il progetto? O l’azienda? Pre-money e post money value). E ancora: quanto ti serve? Quanto partecipazione sei disposto ad offrire in cambio?
Esistono più metodi di valutazione. Nei nostri business plan utilizziamo la metodologia più congrua agli obiettivi che il Cliente si prefigge. Per approfondimenti vedi la nostra pagina dedicata
Chi può scrivere un business plan?
- L’imprenditore, ma solo se hai competenze specifiche. Le improvvisazioni non sono ammesse. E in questo caso c’è sempre il rischio del «Bias», cioè di essere troppo coinvolti emotivamente per valutare con obiettività.
- Noi, ovviamente o altri studi specializzati.
- Alcuni studi di Commercialisti. Ma il Dottore Commercialista è una figura professionale specializzata nel Diritto tributario. Non sempre ha le competenze per questo tipo di lavoro e rischia di scrivere un business plan, formalmente ineccepibile ma troppo accademico e lontano dalle richieste/domande degli investitori.
- Università: vedi punto 3.
Chi non può:
- Il cugino alla lontana, l’amico al secondo anno di Economia o il salumiere di fiducia. Esageriamo, ma non troppo.
Il mentoring
Nella stesura di un business plan la parte fondamentale è la consulenza. Per questo motivo diamo attività di mentoring illimitata fino alla consegna del business plan