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ELON MUSK E IL FUTURO INCERTO DI TESLA

L’azienda leader mondiale nella produzione di veicoli elettrici, che prende il nome dal noto scienziato Nikola Tesla, è stata definita da Forbes(in un’edizione del 2015) “la più innovativa al modo”.

Tuttavia ultimamente il CEO di Tesla, Elon Musk ha cominciato a postare sui social networks commenti poco rassicuranti, che hanno messo seriamente in cattiva luce la sua reputazione.

IL CASO MEDIATICO

Il 7 Agosto E. Musk ha riportato tramite dei Tweet la sua intenzione di ritirare Tesla dalla Borsa Americana e di ricomprare tutte le azioni: “Tesla privata a 420 dollari (per azione, Ndr). Fondi reperiti”.

Musk ha inoltre aggiunto di possedere i finanziamenti necessari al piano e che gli azionisti avrebbero potuto scegliere se diventare azionisti privati o vendere le loro azioni al prezzo di 420 dollari l’una. La SEC (Securities and Exchange Commission), l’ente federale statunitense preposto alla vigilanza della Borsa, ha avviato un’indagine per fare chiarezza riguardo alle affermazioni avanzate dal CEO di Tesla, in modo da valutare se sono state violate delle leggi e regole federali o ci siano state manipolazioni e irregolarità nei rapporti di mercato.  Si indaga anche relativamente al motivo per cui non sarebbe stata avanzata una tradizionale comunicazione alle autorità per rivelare il progetto.

La SEC per ora non avanza commenti, in passato ha già esaminato casi mediatici simili e preferisce avere dei dati alla mano, per poter emettere a sua volta dichiarazioni.

L’ex Presidente della SEC, ora Ceo del gruppo di consulenza Kalorama Partners, Harvey Pitt ha affermato che “dichiarazioni false in connessione con il trading di titoli possono portare a danni e inchieste penali” (fonte: http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2018-08-09/tesla-sec-chiede-chiarimenti-tweet-elon-musk-064335.shtml?uuid=AEsvvDZF)

LE REAZIONI DELLA BORSA

Il titolo di Tesla ha subito delle variazioni in Borsa a seguito delle dichiarazioni fatte da Musk: martedì 7 agosto ha raggiunto il suo apice aumentando dell’11%, mentre nei giorni successivi ha incominciato a crollare in modo deciso. Il Sole 24 Ore in un articolo del 9 agosto (dal titolo Tesla, la Sec chiede chiarimenti sui Tweet di Elon Musk) riporta le parole di una lettera formale che Musk ha scritto agli azionisti per spiegare le sue decisioni aziendali: “Da società quotata, siamo soggetti a violente oscillazioni nel prezzo delle azioni che possono essere una grave distrazione per coloro che lavorano in Tesla, tutti soci. Essere quotati significa anche essere esposti al ciclo di bilanci trimestrali che genera enorme pressione sull’azienda affinché prenda decisioni che potrebbero rivelarsi giuste per un dato trimestre ma non necessariamente corrette per il lungo periodo. Come titolo con le maggiori scommesse ribassiste nella storia della Borsa, essere quotati significa che esiste un vasto numero di persone con un incentivo ad attaccare la società”.

IL DELISTING

La volontà di privatizzare una società quotata in borsa è decisamente insolita, nel 2013 intraprese questa decisione la società di informatica Dell, che però recentemente ha annunciato di volerci ritornare. L’azienda di Tesla è in borsa da 2010 e i suoi ricavi sono in crescita, anche se sta subendo ingenti perdite: tra aprile e giugno la società ha perso 717,5 milioni di dollari, più del doppio dell’anno scorso nello stesso periodo. Il principale problema di E. Musk secondo i critici è che spesso fa promesse che difficilmente riesce a mantenere nei tempi previsti.

Un esempio da considerare a riguardo è il ritardo nella produzione della nuova “Model 3”, l’utilitaria firmata Tesla, sulla quale l’azienda faceva affidamento per quadruplicare le vendite: nel 2016 Musk si era sbilanciato promettendo di produrre duecentomila “Model 3” nel 2017, quando invece ne sono state prodotte solamente 2700.

La discrepanza tra quello che era stato annunciato e la realtà è di oltre il 98%!

Decisamente eccessiva per giustificarla con dei semplici ritardi di produzione…

 

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