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Il Quantitative Easing(QE) è un sistema di alleggerimento o allentamento quantitativo, ovvero uno dei modi non convenzionali con cui una banca centrale può intervenire per stimolare la crescita economica di un paese.

Tale sistema consiste nella creazione di nuova moneta e nella sua iniezione nel sistema economico finanziario attraverso operazioni di mercato aperto, che consistono nell’acquisto o nella vendita di titoli presso degli operatori al fine di controllare la base monetaria (un esempio sono le operazioni di pronti contro termine).

Secondo la maggior parte degli economisti il Quantitative Easing sarebbe da inquadrare all’interno di una politica monetaria espansiva, mentre secondo altri sarebbe addirittura una politica di tipo ultra-espansivo.

Il Quantitative Easing è metodo conosciuto e applicato in tutto il mondo con diverse modalità; in paesi come il Giappone e gli USA è da diversi anni una pratica economica frequente. In Europa il Quantitative Easingha cominciato ad essere attuato a seguito dei problemi derivati dalla crisi economica del 2007-2008.  Il piano europeo del Quantitative Easing è stato approvato nel gennaio del 2015 e ha subito delle modifiche nel marzo e nel dicembre del 2016, in tale progetto la BCE si impone come compito quello di acquistare titoli di Stato e altre obbligazioni, con lo scopo di far ripartire il credito delle banche all’economia reale e contrastare i rischi di deflazione, riportando il tasso di inflazione verso il target del 2%.

Gli effetti del Quantitative Easing sull’Italia

Nel momento più grave della crisi, lo Spread(che è la differenza di rendimento tra i titoli di stato tedeschi e quelli italiani) è arrivato a toccare i 500 punti base. Perciò, per fare un esempio, se lo Stato tedesco chiedeva un prestito di 1 milione di euro per 10 anni lo pagava 10 mila euro l’anno, mentre lo stesso prestito allo Stato italiano sarebbe costato ben 60 mila euro l’anno!

Tale discrepanza ha reso particolarmente difficile per lo Stato italiano rifinanziarsi sui mercati.

Il Quantitative Easingha permesso all’Italia di contrastare in modo alquanto efficace la fuga degli investitori internazionali, spostando parte del debito italiano nelle mani di Bankitalia: se prima della crisi gli investitori esteri possedevano quasi la metà del debito italiano, adesso la loro quota si è ridotta al 32,2% (dati fine 2017). Bankitaliainvece, ha in mano il 15,4% del debito italiano, acquistato tramite la Bce.

Nell’arco dei tre anni di programma l’Italia ha beneficiato di acquisti dei suoi titoli di Stato per 345 miliardi di euro (485 miliardi la Germania, 396 miliardi la Francia, 244 miliardi la Spagna).

Prima dell’avvio del Quantitative Easingl’Italia pagava interessi sui suoi titoli per oltre 80 miliardi di euro l’anno, una cifra che si è poi ridotta fino agli attuali 70 miliardi ma che ora è destinata ad aumentare nuovamente a causa della fine del QE.

Quando finirà

Il disimpegno della Bce avverrà in modo graduale: fino ad ora ogni mese la BCE comprava titoli aggiuntivi per decine di miliardi di euro.

MarioDraghi ha annunciato che a dicembre finiranno gli acquisti supplementari, ma che Francoforte continuerà a lungo a rinnovare i titoli che giungono a scadenza. Questa operazione garantirà un’uscita di scena della banca centrale molto più graduale.

Draghi ha anche rassicurato che il programma tornerà operativo qualora un peggioramento della situazione economica lo rendesse necessario.

Gli acquisti mensili di nuovi titoli erano già stati peraltro ridotti nei mesi scorsi.

Dal picco degli 80 miliardi mensili della prima fase si è scesi prima a 60 miliardi e poi agli attuali 30. In questo quadro gli acquisti di titoli italiani sono scesi da 12 a 3,5 miliardi al mese circa


Fonti:

https://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2018-06-12/bce-perche-quantitative-easing-finira-dicembre-170759.shtml?uuid=AEQgp14E

https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/06/14/quantitative-easing-la-ricreazione-sta-per-finire-la-spesa-dellitalia-per-rifinanziare-il-debito-tornera-ad-aumentare/4427936/

https://www.lettera43.it/it/articoli/economia/2018/10/01/quantitative-easing-bce-mario-draghi-italia-debito/224094/


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