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GLI EFFETTI DEL RIALZO DELLO SPREAD PER LE AZIENDE E PER GLI IMPRENDITORI

Lo Spread è un indicatore economico che definisce la differenza di rendimento tra i titoli di stato italiano a 10 anni (i BTP) e gli equivalenti titoli pubblici tedeschi (i BUND). I titoli di stato sono delle obbligazioni che un Paese emette in cambio di soldi da parte di un investitore e hanno un rendimento e una scadenza. Il rendimento dei titoli di stato è solitamente usato come indicatore del benessere di un paese: più una nazione è solida, meno i titoli sono rischiosi e offrono quindi agli investitori rendimenti più bassi. La Germania è considerata come la nazione economicamente più stabile e affidabile e per questo viene usata come termine di paragone.

LE CAUSE E LE CONSEGUENZE DELL’AUMENTO DELLO SPREAD

Se lo spread tra il rendimento del BTP e dei BUND (a 10 anni) aumenta significa che il rendimento del primo aumenta rispetto al rendimento del secondo. Pertanto i titoli italiani aumentano la loro rischiosità e il benessere dello stato ne risente nella sua interezza. Meno sicura è l’Italia più lo Stato dovrà offrire un rendimento più alto per vendere i BTP, inoltre più il rendimento sale e più costosi diventano i BTP e come conseguenza dell’aumento del costo dei BTP si assiste anche ad un aumento del tanto temuto “Debito Pubblico”.

Anche le Banche temono molto l’aumento dello Spread, poiché sono le prime ad investire sui titoli di stato. Se il rendimento dei BTP sale ne consegue che il loro prezzo scende e l’investimento fatto dalle Banche nei confronti dello stato scende anch’esso.

L’IMPATTO SUGLI IMPRENDITORI

Con l’aumento del costo dei titoli di stato crescono anche i tassi di interesse per le banche e di conseguenza anche per i clienti delle stesse: i privati cittadini e gli imprenditori. È importante distinguere i tassi di interesse in tassi a breve e a lungo termine (dai 10 ai 30 anni). I primi sono governati dalle banche centrali, mentre i secondi sono il risultato delle aspettative del mercato e non sono governabili dalle autorità di vigilanza.

Sono molti i fattori che dipendono direttamente dai tassi di interesse: domanda e offerta di moneta, di credito, di titoli obbligazionari e azionari.

Uno studio della Banca d’Italia del 2013 ha mostrato come un aumento dello spread di 100 punti causi un incremento del costo di finanziamento delle banche sui mercati internazionali di 70 punti, in tempi “normali”, e di 100, in “tempi di crisi”. Un’ulteriore studio portato avanti da “Crif Decision Solutions” ha rilevato come questo aumento dei costi per le banche abbia un impatto diretto sulle imprese (oltre che sulle famiglie).

L’aumento dei tassi di interesse rende più rischiosi gli investimenti finanziari e spinge gli imprenditori a calibrare molto bene le proprie decisioni economiche.

Molto spesso si ha paura a chiedere un mutuo o un prestito per aprire una propria attività perché si teme di non poter fronteggiare la spesa in futuro. Questa incertezza rende le imprese italiane meno competitive rispetto a quelle straniere e fa diminuire complessivamente il benessere del paese.

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FONTI: Banca d’Italia e CRIF Decision Solutions

 

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