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Si parla spesso di PMI, di medie o di piccole imprese, a volte facendo un po’ di confusione. Ma cosa si intende per PMI? per microimpresa e cosi via?

Ovviamente non ci sono parametri standard ma il Ministero delle Sviluppo ha emanato un apposito decreto (ci mancava ndr) che distingue le PMI sulla base di parametri specifici.  Questa distinzione diventa molto importante allorquando ci si debba interfacciare, per qualsiasi ragione, con la Pubblica Amministrazione.

Vediamo quindi il decreto ministeriale 18 aprile 2005, emanato dal Ministero delle Sviluppo Economico e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 238 del 18 ottobre 2005:

La categoria delle microimprese, delle piccole imprese e delle medie imprese (complessivamente definita PMI) è costituita da imprese che:

a) hanno meno di 250 occupati, e
b) hanno un fatturato annuo non superiore a 50 milioni di euro, oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 43 milioni di euro.

Nell’ambito della categoria delle PMI, si definisce piccola impresa l’impresa che:
a) ha meno di 50 occupati, e
b) ha un fatturato annuo oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 10 milioni di euro.

Nell’ambito della categoria delle PMI, si definisce microimpresa l’impresa che:
a) ha meno di 10 occupati, e
b) ha un fatturato annuo oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 2 milioni di euro.

I due requisiti di cui alle lettere a) e b) dei punti precedenti sono cumulativi, nel senso che tutti e due devono sussistere.

Inoltre, ai fini del presente decreto:
a) per fatturato, corrispondente alla voce A.1 del conto economico redatto secondo le vigenti norme del codice civile, s’intende l’importo netto del volume d’affari che comprende gli importi provenienti dalla vendita di prodotti e dalla prestazione di servizi rientranti nelle attività ordinarie della società, diminuiti degli sconti concessi sulle vendite nonché dell’imposta sul valore aggiunto e delle altre imposte direttamente connesse con il volume d’affari;
b) per totale di bilancio si intende il totale dell’attivo patrimoniale;
c) per occupati si intendono i dipendenti dell’impresa a tempo determinato o indeterminato, iscritti nel libro matricola dell’impresa e legati all’impresa da forme contrattuali che prevedono il vincolo di dipendenza, fatta eccezione di quelli posti in cassa integrazione straordinaria.

 

 

Anche per questo motivi, nei nostri business plan inseriamo sempre il bilancio civilistico e quello riclassificato.

Questi sono i parametri principali. Se volete scaricare l’intero decreto lo trovate qui:

Decreto Ministeriale 18 aprile 2005

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