L’economia sempre più…GREEN
Mai sentito parlare di “Green Economy”?
La Green Economy è un modello di sviluppo economico che valuta un’attività produttiva non solo in base ai benefici derivanti dalla sua crescita ma anche in base al suo impatto ambientale.
L’obiettivo primario di questo tipo di economia è quello di ridurre l’inquinamento, promuovendo fonti energetiche rinnovabili e preservando la biodiversità.
Con l’aumento dell’inquinamento globale e l’aggravarsi delle condizioni di benessere degli esseri viventi dell’intero pianeta, è sempre più necessario ed impellente uno sviluppo più sostenibile. Esso consentirebbe all’uomo (e agli altri esseri viventi) di continuare a godere delle risorse “limitate” del pianeta Terra per un tempo più prolungato.
Pertanto è un ottimo segnale il fatto che sempre più aziende nel mondo abbiano preso a cuore la problematica ambientale creando una CSR (Corporate Social Responsability) o responsabilità sociale d’impresa.
A tale proposito nel 2011, in America, è nato un organo indipendente, che incoraggia la divulgazione di informazioni sulla sostenibilità delle aziende a favore degli investitori: il SASB (Sustainability Accounting Standards Board).
Di recente tale organo ha condiviso le raccomandazioni della Task Force (guidata da Michael Bloomberg, imprenditore ed ex sindaco di New York) del G20 sulla pubblicazione di informazioni finanziarie legate al clima (TCFD).
La motivazione di tale presa di posizione si basa sulla convinzione che diffondere notizie sull’impatto ambientale delle aziende faccia bene alle imprese stesse, oltre che al pianeta.
Recenti studi condotti dalle più prestigiose università americane, infatti, dimostrano che le aziende che operano in modo sostenibile abbiano rendimenti migliori sul mercato azionario.
In particolare i ricercatori di Harvardhanno scoperto, usando il modello di SASB (Sustainability Accounting Standards Board), che le aziende con un’ottima valutazione sulle questioni ambientali abbiano un utile migliore rispetto a quelle con stime inferiori.
I risultati sono confermati dal rapporto del Boston Consulting Group, secondo cui gli “investitori premiano le performance migliori sui temi ambientali con valutazioni tra il 3% e il 19% maggiori delle performance medie”.
LE 10 AZIENDE PIÙ GREEN AL MONDO
La società di ricerca canadese Corporate Knightsha stilato per il tredicesimo anno consecutivo l’elenco delle aziende più green del pianeta del 2017: il “Global 100”.
Lo studio è stato presentato al “World Economic Forum” di Davos, in Svizzera e ha preso in esame circa 4.000 società (con un valore di mercato di almeno 2 miliardi di dollari) sulla base di 14 indicatori di performance tra cui la gestione delle risorse, del personale e della finanza, nonché le prestazioni dei fornitori.
Nella classifica generale il Paese che risulta avere, sulla carta, più aziende green sono gli USA, con ben 19 società nella Top 100, successivamente seguono a ruota la Francia (12), la Gran Bretagna (11), il Canada (6), la Germania (6) e l’Olanda (5).
L’Italia può contare solo su 3 gruppi nella lista, Banca Intesa, Assicurazioni Generali e Eni, che si piazzano rispettivamente alla ventesima, alla cinquantaseiesima e alla sessantaduesima posizione.
Vediamo ora le 10 aziende, considerate dalla Corporate Knights,come le più sostenibili del mondo:
- Siemens: conglomerata tedesca presente in 190 Paesi, leader in Europa per fatturato e dipendenti, le cui attività spaziano dalle centrali elettriche alle apparecchiature mediche. Secondo la ricerca Siemens è stata la società “con la più alta efficienza energetica nel suo settore, producendo più reddito per kilowatt utilizzato rispetto a qualsiasi altra società industriale”. Inoltre la multinazionale eccelle perché “una parte crescente della sua attività è dedicata alla creazione di infrastrutture ecocompatibili, con prodotti come i sistemi di riscaldamento e condizionamento verdi”.
- StorebrandASA: compagnia di assicurazione norvegese. Secondo quanto scrive lo studio, l’amministratore delegato della società guadagna “solo” 12 volte in più rispetto all’impiegato medio. Il divario potrebbe sembrare enorme, ma è minimo rispetto alle altre aziende nelle quali lo stipendio medio del Ceo può essere 115 volte maggiore rispetto a quello di un normale dipendente.
- Cisco: azienda americana specializzata nella fornitura di apparati di networking che ha sede a San Jose, in California. La società statunitense primeggia nel campo delle pari opportunità: il 38% dei dirigenti di Cisco sono donne, contro il 21% delle più importanti aziende del mondo.
- Danske Bank: la più grande banca danese con 5 milioni di clienti nel mondo. Fondata nel 1871, ha il suo quartier generale a Copenaghen.
- Ing Groep: gruppo bancario ed assicurativo olandese, fondato nel 1991 che ha il suo quartiere generale ad Amsterdam.
- Commonwealth Bank: è un istituto di credito australiano ed è tra le quattro banche più importanti del Paese. Ha il quartier generale a Sydney ed è stata fondata nel 1911.
- Philips: azienda olandese, tra le maggiori al mondo nel settore elettronico. Fondata a Eindhoven nel 1891, ha il suo quartier generale ad Amsterdam e occupa circa 121 mila dipendenti in 60 differenti paesi.
- Johnson & Johnson: società farmaceutica statunitense che produce farmaci, apparecchiature mediche e prodotti per la cura personale e per l’automedicazione. È stata fondata nel 1886 e il suo quartier generale è a New Brunswick, nel New Jersey.
- DSM: multinazionale olandese con sedi in tutto il mondo, la sua sede principale è a Heerlen, nei Paesi Bassi. Opera in svariati settori come quelli della produzione di prodotti ed integratori alimentari, dell’igiene personale, dell’alimentazione, dei prodotti farmaceutici e dell’industria automobilistica.
- Enagas: società energetica spagnola fondata nel 1972 a Madrid e che opera in diversi paesi sudamericani.
Fonti:
http://www.green.it/green-economy-la-crescita-economica-sostenibile/