Il work for equity che invece è un’agevolazione fiscale, sempre prevista dal decreto, che riguarda i compensi spettanti a collaboratori e consulenti delle start-up o delle PMI innovative i quali, in assenza di vincolo di subordinazione quindi non dipendenti, prestano a favore delle stesse opere o servizi.
Anche in questo caso, il decreto permette alle PMI o alle start-up innovative di remunerare in maniera fiscalmente conveniente questi soggetti, mediante l’assegnazione di azioni, quote o strumenti partecipativi, emesse a fronte dell’apporto di opere o servizi o di crediti maturati a seguito della prestazione di opere e di servizi.
Agevolazione
Le modalità sono assolutamente identiche rispetto ai piani di incentivazione. Resta ferma però l’applicazione dell’Iva sulla relativa prestazione se dovuta e pertanto in questi casi il prestatore del servizio sarà comunque tenuto a emettere regolare fattura.
I beneficiari
Possono beneficiare della disposizione in oggetto:
- i consulenti,
- i professionisti
- i fornitori di opere e servizi
La remunerazione agevolata
Ora vediamo in cosa consiste la remunerazione agevolata. Come nel caso degli incentivi ai dipendenti consiste in azioni, quote o strumenti finanziari partecipativi ma, non sono comprese le stock option, quindi in generale l’assegnazione di diritti per l’acquisto o la sottoscrizione di azioni o quote.
Modalità applicative
Lo statuto delle start-up o PMI deve prevedere la possibilità di adottare politiche di work for equity e, in particolare, la possibilità di emettere strumenti finanziari partecipativi a fronte dell’apporto di opere o di servizi.
A questo proposito è interessante notare che il work for equity non è applicabile alla società responsabilità limitata cosiddetta semplificata per le quali è prevista l’adozione di uno statuto standard che, non prevedendo la possibilità di emettere strumenti finanziari partecipativi, le esclude di fatto da questo strumento.
Per quel che riguarda le modalità di assegnazione dei titoli e degli strumenti finanziari direi che non c’è differenza rispetto a quello che abbiamo visto negli incentivi per i dipendenti.
Anche in questo caso le PMI e le start-up sono tenuti a regolare i termini e le condizioni del work for equity con uno specifico accordo che, similmente ai regolamenti dei piani di incentivazione detti prima, prevede nel dettaglio il tipo di opera o servizio da rendere, la valorizzazione degli apporti gli obiettivi di performance da raggiungere e le conseguenze nel caso di mancata fornitura dell’opera o del servizio.
Ci sono due procedure per l’assegnazione di quote di capitale /azioni sotto forma di work for equity: