La C.D. Legge Sabatini è l’incentivo dedicato alle piccole e medie imprese che devono rinnovare macchinari e attrezzature. Come previsto dalla legge di bilancio 2021 a partire dal mese di gennaio il contributo verrà erogato in un’unica soluzione indipendentemente dall’importo del finanziamento deliberato.
Con il decreto direttoriale 2 luglio 2021, è disposta, a partire dalla data del medesimo decreto, la riapertura dello sportello per la presentazione delle domande di accesso ai contributi, grazie allo stanziamento di nuove risorse finanziarie, pari a 425 milioni di euro, disposto dall’articolo 5, comma 2, del decreto-legge 30 giugno 2021, n. 99 (vedi sotto).
Chi può partecipare?
Possono presentare domanda le piccole e medie imprese con sede su territorio nazionale, nonché le imprese estere, con sede in uno Stato membro e che si impegnano ad aprire una sede operativa in Italia prima dell’ultimazione dell’investimento.
Quali sono gli interventi ammessi?
L’acquisto – anche in leasing – di macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo, nonché hardware, software e tecnologie digitali, investimenti digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti.
Tetto massimo 4 milioni di euro.
Qual è l’agevolazione?
L’agevolazione sarà concessa, a fronte di una richiesta di finanziamento, nella forma di un contributo in conto impianti il cui ammontare è determinato in misura pari al valore degli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di 5 anni e di importo pari all’investimento, al tasso d’interesse del 2,75 per cento. Il contributo è maggiorato del 30% – quindi al 3,575% annuo – per l’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica aventi come finalità la realizzazione di investimenti in tecnologie 4.0 compresi gli investimenti in big data, cloud computing, banda ultralarga, cybersecurity, robotica avanzata e meccatronica, realtà aumentata, manifattura 4D, Radio frequency identification (RFID e sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti.
E’ inoltre prevista una maggiorazione del 100% del contributo – quindi al 5,5% annuo – per le micro e piccole imprese che effettuano investimenti nel Mezzogiorno – nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, nel limite complessivo di 60 milioni di euro, a valere sulle risorse disponibili.
Come si presenta la domanda?
L’istruttoria della pratica e la modulistica della domanda, oltre alla valutazione dell’investimento, sono normalmente affidate dall’impresa ad una società di consulenza.
I passaggi di domanda del contributo prevedono che l’impresa presenti direttamente alla banca unitamente alla domanda di finanziamento anche la domanda di accesso all’agevolazione. Se l’istituto di credito o l’intermediario finanziario riterrà corretta la domanda, trasmetterà al Ministero la stessa e prenoterà i fondi. A quel punto l’istituto di credito o l’intermediario finanziario, a fronte della conferma della disponibilità dei fondi da parte del Ministero, potrà erogare il finanziamento richiesto, trasmettendo la delibera di concessione e la documentazione di richiesta di contributo prodotta dall’impresa al Ministero.
A fronte della certezza proveniente dal Ministero, la banca attiverà il finanziamento, che verrà erogato in un’unica soluzione nel caso di finanziamento classico, oppure entro 30 giorni dalla consegna/data collaudo del bene nel caso di leasing.
Sarà poi la PMI a richiedere il contributo finale al Ministero.